Volevo andare in pensione ed invece... ho cambiato lavoro

20/03/2023, Appartamento mio

Volevo andare in pensione ed invece... ho cambiato lavoro

Impiegato in ufficio

Ebbene si, dopo ben 8 anni mi sono deciso a......cambiare lavoro. Altro che pensione anticipata e movimento FIRE ed altre filosofie di vita sbandierate nel web. Ma perché questa mia scelta? E' stata una buona scelta? Mi piacerebbe poter valutare non solo il lato economico ma anche l'ambiente lavorativo e qualche altra considerazione. Posso già anticiparvi però che al momento ne sono davvero soddisfatto

Perché ho cambiato
Come non ho mai nascosto, fra circa 4 anni la mia famiglia sarà completamente libera economicamente. Al momento avrei già raggiunto la mia libertà finanziaria personale, ma le cose con il tempo possono cambiare e nel tempo avevo deciso di portare questa libertà non a livello personale ma a livello famigliare. Dopotutto che senso ha avere molto più tempo libero se non lo puoi condividere o vivere con le persone che ami? Francesco Narmenni, che io seguo sempre molto attentamente, l'ha fatto come scelta personale e spesso nei suoi video o post non nasconde il fatto di aver preso una scelta di solitudine. Ma questo lui lo aveva già messo in conto. Come io avevo già messo in conto anni fa che volevo questa autonomia a livello famigliare perché la vorrei vivere meglio da questo punto di vista, oltre a voler realizzare alcuni progetti nel sociale che probabilmente spiegherò in un futuro post. Senza divagare ancora troppo, la domanda esce fuori abbastanza facilmente: Perché dopo 8 anni, sapendo mancare soltanto altri 4 alla meta, ho deciso di cambiare lavoro? Precisando che ricopro circa lo stesso ruolo, quindi non ho cambiato ambito lavorativo, ma solo azienda. Qual è il senso di cambiare azienda? Imparare un nuovo gestionale, nuove procedure, nuove abitudini ecc? La verità era che da anni l'ambiente di lavoro in cui mi trovavo non mi piaceva più ne mi stimolava più. Purtroppo ero in una realtà piccola, dove il titolare ha una grossa influenza sull'andamento aziendale e sull'ambiente in cui si lavora e negli ultimi anni, una delle figlie ha sempre più preso posto a suo padre e lei, purtroppo, aveva un carattere dittatoriale e nervoso anche per cose che non avevano senso. Ora non sto qui a snocciolarvi i particolari, che spesso andavano al di fuori della mera sfera lavorativa, ma era una cosa condivisa anche dai miei
A volte bisogna "fare le valigie"

colleghi, che spesso arrivati da poco, cambiavano nuovamente lavoro. E' davvero difficile lavorare quando il clima è nervoso e non puoi dire mezza parola perché vieni additato e ti viene fatta violenza psicologica. Tanto loro sono sempre bravi a girarti le parole a loro favore (è il loro lavoro) e farti sentire inferiore. Mi ero stancato di questa vita, molto prima del mio traguardo. Però al contempo stesso, sapevo che se avessi cambiato realtà, mi sarei ritrovato allo stesso punto e non ne vedevo pertanto il senso di cambiare azienda. Volevo cambiare lavoro ma per qualcosa di totalmente diverso, non come ambito, ma come ideale aziendale. Non ne avevo però la forza, aiutata dal fatto che avevo un contratto a tempo indeterminato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata circa 2 settimane prima del mio matrimonio. La Guardia di Finanza ed i Carabinieri hanno arrestato il mio datore di lavoro e momentaneamente sequestrato i conti dell'azienda (almeno finché non andrà davanti ad un giudice) facendomi sentire, a due settimane dal matrimonio, momento in cui volevo dedicarmi solamente a quest'ultima cosa che ritengo la più importante, a pensare solo al lavoro ed al fatto che da un giorno all'altro mi sono ritrovato senza stipendio. Vero che ricevo affitti dagli studenti, ma sapere di avere delle entrare che consideriamo sicure come lo stipendio, e ritrovarsi a qualche settimana dal matrimonio, momento in cui le spese sono sempre infinite, senza quella certezza economica che ti fa vivere tutto in maniera più serena, per me ha significato molto. Proprio in quel momento. Ma li per li, ho stretto i denti perché tanto poi avevo le due settimane di congedo matrimoniale che mi avrebbero permesso di idealizzare meglio che fare. L'idea di cambiare mi stava già entrando in testa. Ma dove? Appena entrato nella nostra nuova casa i lavori da fare/finire erano davvero tanti. Poi nella seconda metà di gennaio, in pochi giorni tutto è cambiato. Ho ricevuto la busta paga di dicembre in cui veniva indicato di aver ricevuto 1.000 euro di carte carburante che di fatto non mi hanno avvisato e non mi hanno mai dato nulla. Nel frattempo, una mia parente mi ha indicato che nella sua azienda cercavano una figura come la mia da un po e, dato che loro non mi avevano detto nulla riguardo la ciliegina sulla torta dei 1.000 euro, ho deciso che i rapporti erano ormai morti, ho inviato il mio CV, mi hanno chiamato per incontrarmi (anche se già mi conoscevano), il pomeriggio stesso mi hanno ricontattato per parlare meglio del lato tecnico lavorativo ed il giorno dopo ancora mi hanno fatto una proposta lavorativa. Ovviamente poi ho subito dato le dimissioni, anche se avevo un tempo di preavviso relativamente lungo. A me dei 1.000 euro non interessa, come non mi interessa adire per vie legali per ottenerli, a volte ci sono cose che superano di gran lunga il denaro, come il rispetto tra persone, perché noi siamo persone, non automi.


Dopo il licenziamento
Febbraio, è stato un mese davvero duro nella mia vecchia realtà. Hanno cercato ancora di stressarmi psicologicamente. Magicamente mi hanno provato a comprarmi, ma era per loro troppo tardi. Dal giorno dopo mi hanno ridato il mio orario lavorativo normale (prima era ridotto facendomi consumare le mie ferie, dove potevano mettermi in cassa integrazione parziale), profetizzavano che lavoravo bene ultimamente e pensavano di darmi un premio economico (so che sono solo chiacchiere), ho potuto riutilizzare il mio telefono che non mi era più permesso (non che lo utilizzassi molto, ma una telefonata ogni due settimane dovevo farla....) e così via. Ormai avevo preso una decisione. A metà Febbraio hanno deciso anche di cambiare gestionale, ho stretto i denti senza preoccuparmene troppo perché tanto ne avrei dovuto imparare un'altro solo 10 giorni dopo e cosa più importante credo, ho avuto 3 giorni (non consecutivi) in cui ho avuto ricadute di stress. Con questo intendo che subisco 24 ore in cui ho un mal di testa potentissimo che non mi fa nemmeno stare in piedi ed ho sempre saputo che arrivasse questo problema dal lavoro in ufficio. Di solito mi capitava un giorno al mese o ogni due di avere questo problema, ma a febbraio ben 3 giorni....non mi era mai successo!!! Anche mi moglie ne era preoccupata. Non voglio essere una vittima o un nullafacente, ma gestivo totalmente due aziende a livello contabile (sia ciclo attivo, passivo e qualsiasi dichiarazione totalmente in maniera autonoma) e a livello finanziario (qualsiasi movimento bancario era opera mia, e far quadrare i conti era il mio compito) su ben 8 banche più altre satelliti. Un po tante. Di fatto ho subito 3 giorni ko. Dovevo cambiare, anche per la mia salute!


Vantaggi economici
Indubbiamente la posizione che mi è stata offerta nasconde anche un incentivo economico, in pratica facendomi due calcoli, l'aumento di stipendio di un anno che riceverò cambiando lavoro supererà di certo qualsiasi premio mi volesse concedere la precedente azienda (almeno a voce, perché poi so che non si sarebbe realizzato. Spesso hanno fatto promesse da marinai) quando ho detto di licenziarmi. Quindi si, questo può aiutare ad essere un po più felici


Ambiente lavorativo
Chiaramente uno totalmente diverso. Ora lavoro in un'azienda grande, dove ho diversi colleghi nel mio ufficio (prima ero solo) e devo dire che vedo tutto il personale molto stimolato. Ad essere sincero, l'azienda è capitanata da tre fratelli di cui due conoscevo già e loro conoscevano me da sempre. Ma la cosa che mi ha stupito è il fatto che ognuno ha le sue libertà. Non importa come lo fai, devi farlo in un modo che a te possa piacere, chiaramente rispettando i limiti temporali, ma puoi fare come preferisci. Scusate se molti di voi lo considerano poco, ma dove ero prima mi veniva contestato anche l'ordinamento della visualizzazione del mio Outlook (avevo 4 caselle mail!). Ora in Outlook, oltre a seguire solo un indirizzo mail, il mio, posso impostarlo totalmente come desidero. Lo so, non è parte del mio lavoro, ma sono piccolezze. Piccolezze di libertà che non avevo e che ora possiedo e a livello lavorativo lo considero una conquista. Inoltre mi sembra un ambiente molto più stimolante. La parte proprietaria ha sempre cercato di indirizzare il personale verso il rispetto di tutti e loro stessi, seppur titolari di un'azienda molto grande (una s.p.a. per capirci) hanno scrivanie normalissime che si confondono in mezzo agli uffici degli altri. Inoltre, dispongono di un welfare aziendale davvero all'avanguardia. Quando superi l'euforia dei primi anni di lavoro in cui la cosa più importante è lo stipendio, inizi a capire che alcune cose cambiano di priorità. Ed ecco che un'azienda che ti fornisce fin dal primo giorno, seppur lavorando dietro una scrivania, tutti i loro gadget firmati (vestiario, portapenne, borracce in alluminio, borse frigo....), una grande importanza al fatto che i lavoratori prendano delle pause per staccare sia nella giornata lavorativa ma anche ogni tanto qualche giornata, il fatto che quando c'era il periodo covid ciclicamente facevano i tamponi a tutti i dipendenti ed una serie di attenzioni per cui potrei continuare ad annoiarvi, diventano relativamente importanti e ti fanno sentire coccolati. Per ora lo vedo come un ambiente molto stimolante e positivo. lo dimostra anche il fatto che mia moglie e la gente che mi conosce mi vede molto più rilassato e sereno

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Vantaggi indiretti
Andare a lavoro in bici
Beh, questo è puramente un vantaggio indiretto che non ho cercato in primo luogo ma è successo. Dopotutto avete capito che non era più vita quella che facevo ma si avvicinava più all'inferno. Di fatto il mio nuovo luogo di lavoro si trova a 1.500 metri da casa mia. Praticamente vado a lavoro solo in bici. Prima impiegavo circa 40 minuti della mia giornata in macchina per andare e tornare a lavoro due volte al giorno (quando non ci andavo in bici). Ora impiego 20 minuti di bici al giorno. Oltre a farmi risparmiare tempo ogni giorno (oltre 1,5h a settimana) non uso più l'auto. L'ultimo pieno l'ho fatto circa una settimana prima delle mie dimissioni e ad oggi che scrivo ho poco meno di 3/4 di serbatoio. Questo significa che posso consumare meno carburante, meno l'auto (facendole allungare la sua vita utile) e perché no? Immettere meno emissioni nocive nell'ambiente. Credo sia questa la vera ottimizzazione lavorativa, anche se spesso per molte/troppe altre motivazioni, non diamo grande priorità, non aiutino a ridurre la nostra impronta ecologica. Nemmeno io l'ho fatto. Ne sono felice certamente di averla ridotta, ma come effetto benefico collaterale. Ne avrei certamente sofferto un po di più se il mio nuovo lavoro fosse più distante di prima. Sarebbe stato uno scoglio per me importante a quel punto


Conclusioni
Ho cambiato lavoro. Si. Questo non perché i miei obiettivi a lungo termine siano cambiati ma semplicemente perché non riuscivo più a lavorare in certe condizioni. Il lunedì era pesantissimo ed il venerdì sembrava una liberazione. Ora, sto ancora lavorando chiaramente, ma in confronto, mi sembra di essere all'Eden. Molte persone dentro questa nuova azienda hanno cominciato il proprio percorso lavorativo li e non hanno mai cambiato. Non penso sia una cosa sbagliata, però credo che non apprezzeranno mai i diversi plus che possiede quel lavoro che ora viene svolto da me. Dopotutto si apprezzano fino in fondo le cose solo dopo averle perse. Il rispetto tra persone e la libertà di pensiero e di miglioramento dovrebbero essere sempre presenti. Dove sono ora mi sembra proprio ci siano, non voglio essere superiore a chi ha sempre e solo lavorato li, ma se hai avuto esperienze precedenti dove mancavano, ti accorgi in maniera netta del beneficio che si ha nell'averle. Grazie

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