18/09/2023, Appartamento mio
Quando è troppo bello per essere vero
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Ho evitato una truffa |
Oggi vorrei raccontarvi di una storia accadutami qualche anno fa. La storia riguarda me e un venditore privato di nome Simone, conosciuto su uno dei principali marketplace italiani di oggetti usati. Vi spiegherò un paio di tecniche da lui provate per cercare di fregarmi e come poterle evitare. Queste non vogliono essere la risposta a tutte le fregature che si possono trovare oggigiorno, ma vogliono semplicemente essere un racconto di una mia esperienza per cui voi possiate farne tesoro.
Il primo contatto
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Consulenti Apple |
Qualche anno fa stavo cercando il mio primo MacBook pro. Chiaramente, essendo un oggetto costoso ed essendo il mio primo computer Apple, volevo provare per un periodo un modello vecchiotto ed economico per capire se mi piaceva l'idea di non essere più un utente Windows. Dopo un po' di ricerche, ho trovato un annuncio davvero interessante. Aveva il disco già SSD, ram aumentata ed una validissima scheda video, a circa 10 minuti da casa mia per soli 350€. Il prezzo non era regalato, ma vero anche che fosse leggermente più basso degli altri. Contatto il venditore, e, complice la tanta richiesta da altri possibili clienti, ci accordiamo di concludere l'affare fisicamente la sera stessa. Nel frattempo mi dice di essere un consulente Apple e mi invia anche il suo bigliettino da visita spiegandomi che lui passerà all'ultimo MacBook, perché ha uno speciale sconto riservato ai dipendenti. La sera stessa ci troviamo, provo il MacBook, va come deve andare e pago in contanti il tutto. Il portatile ha solo dei danni nella scotta sotto, ma poco mi importava. Mi importavano le caratteristiche Hardware. Il portatile ancora oggi, a distanza di qualche anno, funziona comunque ancora alla grande e non mi ci posso lamentare. Forse non avevamo approfondito che la tastiera è tedesca e non italiana (Z e Y invertiti per capirci) ma per il resto il portatile ha anche una batteria veramente duratura. Fine della storia? No
L'occasione di un nuovo iPhone e di un nuovo MacBook
Il giorno seguente mi ricontatta e mi chiede se fossi interessato a cambiare il mio iPhone con uno nuovo. Grazie al suo sconto dipendenti infatti, il modello PRO dai 1.189€ sarei riuscito ad acquistarlo per soli 429€. Purtroppo io preferivo il modello SE, che per averlo nella mia configurazione preferita, non avrei dovuto sborsare 669€ bensì soli 259€. A questo punto risposi che l'occasione era interessante e per me potevamo procedere. In quel momento, Simone, mi propone un'occasione ancora più interessante. Un suo amico geometra, voleva comprare il mio portatile per 350€ (gli stessi soldi da me spesi il giorno prima) e Simone, con la sola aggiunta di 160€ (quindi un mio esborso finale di 510€ per un portatile, avrei potuto avere l'ultimo MacBook Pro da 13" appena uscito dal valore, nel sito Apple, di ben 1.529€. Ovviamente ho accettato.
I problemi
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Sconti esagerati nascondo fregature |
A quel punto chiedo quale forma di pagamento lui preferisca. Chiedo infatti se va bene sempre con contanti al momento dello scambio oppure se mi fornisce un Iban dove fare un bonifico. Dopotutto avrei dovuto tirar fuori si 160 (il portatile)+259 (il telefono)= 419€, ma anche è vero che un MacBook abbastanza buono era già nelle mie mani. Lui mi rivela di aver solo una carta prepagata. Mi manda le foto della PostePay, della sua carta d'identità e del suo tesserino sanitario. E li ho preso due minuti (in realtà di più, ma in senso metaforico erano due minuti). Ho dapprima controllato nel sito Apple i consulenti in carica, ma non l'ho trovato. Ci poteva stare, magari era una figura ibrida e pertanto per qualche motivo era corretto che non lo trovassi nel sito. Ho controllato nel sito dell'Agenzia delle Entrate la sua partita iva e risultava esistita, ma anche cessata. In pratica, ha avuto si una partita iva che centrava con il mondo Apple per circa 18 mesi, ma si trattava di quasi 15 anni prima (non fino all'altro ieri per capirci). E li ho dato la mia risposta. Ho scritto che in giro si sentono molte storie di gente fregata, gli ho raccontato della partita iva cessata e che, anche se l'ho conosciuto di persona e mi aveva dato una buona impressione, preferivo non rischiare. Siamo arrivati alla conclusione che i soldi, giustamente, li avrebbe anticipati lui. Piuttosto però, ho dato l'opportunità, nel caso avesse avuto una nuova partita iva attiva, di mandarmi l'iban relativo. La sua risposta è stata che era li per fregare e che non ci rimette la faccia per 400€, ma mi ha sempre risposto con cortesia. Il mattino seguente, complice la rottura della sua vecchia Polo (credo sia stata un'invenzione), non riusciva ad anticipare lui i 419€. Praticamente Simone mi ha ammesso di non avere soldi. Mi chiede se mi va bene l'acquisto del solo telefono e dopo lo scambio di un po' di messaggi, accetto. Ora dovevamo solo aspettare 8/10 giorni, come da lui promesso e mi sarebbe arrivato l'iPhone SE nuovo. Ci saremo poi trovati e l'avrei pagato subito chiaramente. Dopo 9 giorni di sua assenza chiedo informazioni e mi chiede di pazientare ancora qualche giorno. Attendo altri 7 giorni ed il suo numero non era più attivo. A distanza di qualche mese mi scrive da un altro numero, spiegandomi che ha avuto problemi di salute e che ha dovuto "abbandonare certe cose" (parole sue). Ho risposto chiedendo se avesse cambiato numero, ha letto il messaggio e poi non l'ho più sentito.
Conclusioni
Ritengo che Simone fosse stato un truffatore alle prime armi. Ha provato a giocare bene le sue carte, purtroppo per lui, mi sono guardato le spalle molto bene. Ogni volta mi ricordava che stava cercando una scocca gratuita del mio MacBook pro senza botte (ho risolvo con una cover). Ho abbandonato l'utilizzo del portatile per oltre un anno, oltre poi a fare un mio personale reset, perché, non conoscendo le sue abilità informatiche, non volevo che mi spiasse da lontano per rubarmi altri dati ben più preziosi e si, da quando mi ha chiesto di fare una ricarica per l'acquisto dei suoi prodotti, ho iniziato io a giocare con lui per capire fin dove potesse arrivare. In seconda battuta, a distanza di mesi o anni, ti affiorano nuovi elementi che ti chiedono del perché proprio a me doveva esserci questa offerta così speciale. Il suo "amico" geometra dovrebbe avere una gran bella precedenza per ottenere un portatile nuovo superscontato rispetto a me, oppure, perché se Simone ha uno sconto circa del 70% sull'acquisto di prodotti nuovi dalla ditta per cui "lavora", li vende a me, perfetto sconosciuto, senza margine? Se proprio voglio fare il furbo, provo a venderli nuovi scontati di 200€, li vendo facilmente e ci faccio la cresta. Non avrebbe avuto alcun senso venderli a me senza margine personale. Insomma, quando un affare è troppo bello per essere vero, significa proprio quello: l'affare non è vero.
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