Perché ho iniziato il cambiamento

13/11/2023, Appartamento mio

Perché ho iniziato il cambiamento

Lavapiatti di un ristorante
Oggi condividerò con voi una breve retrospettiva della mia storia, un capitolo della mia biografia che ha innescato in me il desiderio di distinguermi dalla massa. Per alcuni, questo momento è come un fulmine a ciel sereno, mentre per me è stato un risveglio graduale, un percorso fatto di piccoli passi che ha condotto alla definizione chiara del progetto che sto portando avanti da diversi anni e che intendo perseguire anche in futuro. Con oltre 30 anni già suonati, la narrazione di questa storia inizia circa 12 anni fa.

Il primo segnale
Il primo momento di svolta nella mia vita interiore è sicuramente avvenuto quando, all'età di circa 18 anni, ricoprivo il ruolo di cuoco in un agriturismo vicino a casa mia. Durante i due o tre anni in cui mi sono dedicato a questo lavoro nei weekend, ho notato che chi si occupava di lavare piatti e pentole erano sempre donne ultra cinquantenni, madri con figli, alle prese con le difficoltà economiche. Già a quell'età, comprendevo la fatica insita nel lavoro della ristorazione e avevo preso la decisione di concentrarmi principalmente nella fascia di età tra i 20 e i 30 anni. Il mio obiettivo era evitare di dover ricorrere a secondi lavori quando avrei raggiunto i 50 anni o più, preservando csì la possibilità di sostenere la mia futura famiglia. La consapevolezza che con l'avanzare dell'età diventava sempre più faticoso svolgere mansioni manuali ha accresciuto il mio impegno. Pertanto, dopo aver concluso le scuole superiori, complice la crisi del 2008 e un mercato del lavoro poco remunerativo, ho scelto di intraprendere gli studi universitari per assicurarmi un futuro più promettente.

Leggi anche: Diventare un cuoco

Il mondo del lavoro
Da dipendenti siamo tutti uguali
Dopo aver conseguito la laurea, ho intrapreso la carriera di impiegato. Tuttavia, in pochi mesi ho fatto una rivelazione sconcertante: l'impiego si traduce spesso in un tipo di lavoro che assomiglia troppo a quello di un operaio, con la scrivania come unica apparente differenza, ma sempre soggetta all'umore del datore di lavoro. Non sono stato molto fortunato in merito in passato. Essendo cresciuto in una famiglia che ha vissuto i sacrifici della vita operaia, ho riflettuto su questa situazione e ho deciso che non volevo essere confinato ad un ruolo simile. Ad essere sinceri, dentro di me ho sempre sentito di avere una marcia diversa da tutti gli altri. Non capisco le logiche che usa la gente comune e loro non capiscono le mie. Non desideravo ripercorrere le stesse fatiche affrontate dai miei genitori. Tuttavia, mi sono reso conto di ritrovarmi nella stessa identica posizione, solo con una scrivania al posto del banco di lavoro. E' stato in questo momento che ho iniziato a sviluppare un'autentica determinazione a cambiare e a cercare la libertà finanziaria, con l'obiettivo di non dover mai più subite atteggiamenti aggressivi o di superiorità da parte dei propri datori di lavoro. Ho iniziato con passi concreti, annotando ogni spesa e adottando uno stile di vita più frugale. Ho scelto di tornare a vivere con i miei genitori per ragioni economiche, riuscendo a mantenere una stabilità economica con un budget mensile di circa 150€. Da questo punto, naturalmente, sono riuscito a risparmiare in modo significativo.


Il mio piano
Le rendite passive sono la chiave
Dopo aver accumulato consistenti risparmi, ho avviato investimenti immobiliari per garantire una stabile fonte di entrate passive. Ini seguito, nonostante avessi già sperimentato investimenti finanziari con importi più modesti, circa 18 mesi fa ho preso la decisione di avviare un Piano di Accumulo Capitale (PAC) a quattro cifre. Questo, unito agli affitti provenienti dagli investimenti immobiliari, costituirà la base per una futura tranquillità finanziaria. Attualmente, sto lavorando su ulteriori fonti di entrate passive, di cui una è stata avviata proprio il mese scorso. Il mio piano prevede il raggiungimento di una situazione che mi consenta di ritirarmi dal tradizionale mondo del lavoro, così come è comunemente conosciuto, tra circa 4 anni. In questo periodo, prenderò in mano completamente le redini della mia vita.


Considerazioni
Ogni tanto mi soffermo a riflettere su come il mio percorso, iniziato come cuoco in un agriturismo, abbia agito come la scintilla iniziale di questo ambizioso progetto che porto avanti con determinazione ogni giorno. Esprimo la mia gratitudine a quei primi lavori che sono stati pietre miliari: alle esperienze in pizzeria che mi hanno insegnato e tuttora mi ricordano il vero valore del denaro, al mio primo impiego impiegatizio con un datore di lavoro nevrotico che ha scatenato in me la voglia di impegnarmi in un progetto di indipendenza finanziaria, al secondo lavoro che costantemente mi ha motivato a persistere su questa strada, e infine al mio attuale posto di lavoro che mi consentirà di concludere nei prossimi anni questa fase del mio percorso professionale. 
L'essenza di ciò che desidero condividere è che ogni lavoro ha il potenziale di insegnarci qualcosa di prezioso. Una volta compreso il messaggio positivo di ognuna di queste esperienze, è fondamentale passare al passo successivo. Questo ci impedisce di fossilizzarci e ci spinge costantemente a mantenere viva la volontà di migliorarci, un'imperativa che tutti noi dovremo abbracciare. Posso assicurare che a 50 anni non mi vedrete mai impegnato a lavare piatti in una cucina: il mio obiettivo è sempre stato, e continuerà ad essere, il costante miglioramento personale. E voi? Qual è stata la vostra prima scintilla di cambiamento?

Nessun commento:

Posta un commento