Cos'è la decrescita felice

Casa dei miei, 15/02/2016

Cos'è la decrescita felice

Aiutiamo a migliorare noi e l'ambiente
Si sente sempre più spesso parlare in questi ultimi anni della crescita negativa nel nostro paese. Si sente sempre più spesso parlare del dover tornare ad una vita sobria. Si sente sempre più spesso parlare delle risorse che iniziano a scarseggiare. E' arrivato il momento di parlare della decrescita felice. L'unico vero metodo che può portare solo vantaggi nel nostro obiettivo più importante: vivere appieno la nostra vita.


Cosa significa?
La decrescita felice significa semplicemente il cercare di autoprodursi tutte le cose necessarie per il proprio sostentamento. Con ciò intendo dire che, piuttosto di acquistare le mele al supermercato si dovrebbe coltivare un melo in giardino per ricavare le mele e il discorso non finisce qui. Significa che se le mele ce le produciamo noi, non dobbiamo acquistarle (risparmio economico nostro), possiamo mangiare mele più sane (quelle del supermercato, affinché siano così grosse, belle ecc., quanti fertilizzanti inquinanti usano?) ed aiuteremo a diminuire, nel nostro piccolo, l'emissione d gas nocivi. Si, perché ci saranno meno mele da trasportare dal produttore al consumatore, ci sarà dopo N viaggi un camion in meno in strada che farà si che il traffico sia più scorrevole e meno inquinato (derivato sia dal camion tolto dalla strada sia dalla minore coda creata per gli altri automobilisti). Poi si dovrà produrre qualche cassetta di mele in meno per il loro trasporto risparmiando un po di alberi tagliati e qui mi fermo. Avete capito che potrei andare avanti per molto parlando delle conseguenze dell'acquistare più mele. Ma questo discorso è esattamente lo stesso per qualsiasi altro bene che noi acquistiamo dal mercato al posto di produrcelo da noi. Qui vorrei includere anche il nostro fabbisogno di energia (elettrica, di gasolio, di pellet ecc.).

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Perché decrescita?
La decrescita intesa come PIL
Quindi siamo d'accordo che mangiare le mele del nostro albero (che abbiamo coltivato con amore), mangiare il pane fatto da noi e poi anche navigare un po con il vostro pc acceso grazie alla corrente elettrica prodotta dal vostro pannello posizionato sul tetto della vostra abitazione vi renda felici. Felici per il risparmio economico, ma anche perché coscienti di fare qualcosa che renda il mondo un posto meno inquinato. Perché allora si parla di decrescita? Semplice: il nome è stato assegnato dopo aver analizzato il prodotto interno lordo (il cosiddetto PIL). La società attuale, per vedere se un paese cresce o non cresce si basa su questo indicatore principalmente e l'obiettivo è quello di crescere sempre. Se noi le mele le cogliamo dal nostro albero, non le acquisteremo (non incrementando il PIL), non si consumerà il carburante per trasportarle (non incrementando il PIL), non si acquisteranno i fertilizzanti per coltivare i meli (non incrementando il PIL) e così via. In pratica, si mette in azione un meccanismo nel quale si sta meglio, c'è meno inquinamento e si fa accrescere meno il cosiddetto PIL. Quindi per questo motivo principalmente si parla di una decrescita naturale.

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Perché non si è diffuso?
Questo stile di vita non ha preso molto piede finora (e difficilmente comunque lo farà a breve) perché chi governa ha bisogno di dimostrare alla propria nazione che il paese è in crescita e questo è il metodo più semplice, anche per non creare allarmismi generali. Provate voi a spiegare ad un'intera nazione, abituata ad uno stile consumista, che dovrebbe iniziare ad autoprodurre le cose necessarie al proprio sostentamento cosicché da far diminuire la crescita (leggasi PIL) del paese. Il cambiamento deve arrivare da noi cittadini. Solo così, in via naturale si subiranno tutti gli opportuni cambiamenti, anzi, miglioramenti. Inoltre noi italiani, europei ecc. preferiamo sfoggiare il nuovo inutile macchinone nuovo anche se ci sarebbe bastata una semplice utilitaria davanti ai nostri amici, solo per quella sensazione di falsa soddisfazione che portiamo dentro di noi. Ma realmente abbiamo solo aiutato il PIL a crescere, mentre noi dovremo fare i salti mortali a lavoro per aver accesso ad un bene così costoso e poi anche per mantenerlo.

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Qual'è il primo passo?
Iniziare con un piccolo orto
Come tutti i cambiamenti, bisogna procedere per piccoli passi, affinché i cambiamenti avvengano in modo naturale e senza creare difficoltà. Il primo spunto per cominciare sarebbe quello di iniziare a produrre a casa il pane, le conserve, il ragù. Se si ha un piccolo giardino avere un pezzo dedicato all'orto o a qualche albero da frutto. Inoltre nel quotidiano anche solo abituarsi la sera, prima di andare a letto, di togliere quella grossa ciabatta che collega alla corrente TV, decoder, registratore ecc. In tutte le case c'è: è un classico! Un altro spunto può essere quello di bere acqua da rubinetto ed insomma, non posso star qui un post intero a spiegarvi gli spunti semplici ed immediati per iniziare. Spero che abbiate capito e possiate proseguire da soli questo primo passaggio. I successivi saranno svelati nei prossimi post.

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Considerazioni
La decrescita felice può rappresentare per noi un ottimo modo per migliorarci inducendoci ad assumere comportamenti ed uno stile di vita più sobri ed economicamente attenti sia verso di noi che per gli altri. Ormai viviamo in un sistema dove tutto ci induce a dover spendere più denaro per qualsiasi cosa e per risolvere tutti nostri problemi, di tempo sopratutto. Preferiamo comprare pasti precotti al supermercato quando poi stiamo ore a guardare il televisore quando si potrebbe benissimo non guardare programmi che non ci aiutano in nulla e prepararci in casa i pasti di cui ci serviamo. L'argomento è ampissimo e servirebbe un blog intero per parlare solo della decrescita felice. Oggi ho voluto introdurvi minimamente all'argomento, che come già anticipato, sarà ripreso prossimamente. Buon inizio alla vostra decrescita!

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