Diventare un pizzaiolo

04/07/2016

Diventare un pizzaiolo

Imparare a fare le pizze
Spesso le persone desiderano svolgere lavori di un certo "livello" trascurando spesso molti lavori che gratificano maggiormente e che possono aiutare velocemente nel momento del bisogno e spesso hanno anche molti altri piacevoli risvolti, come anche altri negativi, dato che stiamo parlando pur sempre di lavori e non di hobby. Vediamo quindi cosa sa fare un pizzaiolo e quali vantaggi, svantaggi ed opportunità si possono creare da questo bel lavoro . Questo articolo è scritto grazie alla mia quasi decennale esperienza nel settore e spero possa essere utile a chiunque voglia imparare svolgere un lavoro che mi è sempre piaciuto e svolto con gran passione.


I primi passi
Molti credono che i primi passi da fare per intraprendere questo lavoro sia frequentare un apposito corso o addirittura aver studiato nel settore alberghiero. Nulla di più sbagliato. Per iniziare è più che sufficiente avere voglia di imparare e presentarsi in diverse pizzerie cercando un periodo di insegnamento (spesso gratis) che solitamente dura circa una decina di turni di lavoro spesso settimanali e generalmente tranquilli, giusto per prendere confidenza. Quindi togliamoci dalla testa che avremo dovuto fare un determinato percorso di studi o altro.

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Tirare la pasta
Pizzaiolo che stende la pasta
Il pizzaiolo sa che ci sono 3 fasi ben distinte nella preparazione di una pizza per il cliente finale. La prima consiste nel saper aprire una pallina di pasta nelle dimensioni di una pizza normale, questo solitamente sopra un bancone di marmo. Per questa prima fase esistono macchine che possono trasformare in un sol colpo la pallina di pasta nella base per la pizza che tutti noi conosciamo, altri utilizzano un mattarello ed altri ancora solo le proprie mani. La miglior cosa appunto perché dobbiamo prima imparare, sarebbe quella di riuscire ad aprire la pasta con le proprie mani senza alcun aiuto di qualche strumento. Ora non mi focalizzerò nei movimenti che dovremo eseguire con le mani per aprire la pasta, in quanto ogni pizzeria ha le proprie tecniche e preferenze. Sta di fatto che riuscire ad aprire una pallina di pasta è decisamente la base per diventare un pizzaiolo ed è un lavoro da eseguire bene affinché una pizza risulti uniforme come spessore una volta finita nelle nostre bocche e che al tempo stesso non ci siano possibilità di bucarle. Vorrei sfatarvi il mito di aprire le pizze al volo come vediamo fare certi campioni, loro usano due cose che attualmente non abbiamo ancora: una pasta appositamente più elastica ed una cosa chiamata esperienza.

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Farcire una pizza
La seconda parte consiste nel farcire la pizza, cioè trasformare quella che è solamente una pasta in una vera pizza con l'unica differenza dalla pizza che arriva al tavolo che non sarà ancora cotta. Questa fase seppur possa sembrare molto semplice dato che richiede poca manualità rispetto alle altri parti della lavorazione, sarà invece la più sfidante per via della diversità di ogni pizza. Ogni pizza chiaramente sarà da fare con gusti diversi e se tutti sanno cosa ha una Capricciosa, bisognerà imparare ogni pizza extra o particolare del listino del locale per poter risultare brillanti e veloci in questa fase....altrimenti il nostro caro cliente con la Capricciosa se ne va con una Diavola!

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Cucinare una pizza
Pizze dentro al forno
Spesso il dover infornare una pizza in forno rappresenta la parte più difficile da fare. Sopratutto se la pasta è stata tirata male la cosa può diventare impossibile. Ad ogni modo questa parte della lavorazione è decisamente la più calda (siete davanti ad un forno per quanto poco) e se dovete imparare è meglio farlo in un forno a legna. Questo perché, rispetto ai più comuni forni elettrici e magari con piastra rotante che permettono alla pizza di cucinarsi sempre uniformemente, potrete imparare a gestire le pizze nelle condizioni peggiori. Dovete imparare a girarle voi manualmente durante la cottura senza romperle e dovete anche imparare a tenere la giusta temperatura nel forno. Perché questa fatica? Beh, è un po come per uno scalatore aver scalato l'Everest. Qualsiasi scalata successiva sarà più semplice.

Fare la pasta
Spesso chi fa da semplice aiuto pizzaiolo non scopre mai questa parte del lavoro che in realtà rappresenterebbe il principio della pizza: fare le palline di pasta. Ogni pizzeria ha la sua ricetta e di certo non ve la inserirò io qui. Già molti siti ne inseriscono di diverse. Il pizzaiolo, rispetto all'aiuto pizzaiolo si distingue proprio per il saper eseguire questa fase. Sa svolgere infatti l'intero processo di lavorazione per arrivare alla pizza finale. Ovviamente solitamente quando si fa la pasta la si fa una volta sola per tutta la giornata o per l'intera settimana ma questo dipende da come una pizzeria preferisce gestirsi.

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Opportunità
Le opportunità nello svolgere questo lavoro sono davvero tantissime. Possiamo trovare questo lavoro per pagarci gli studi e alleggerire il carico ai nostri genitori, possiamo dopo una certa esperienza anche aprire una pizzeria tutta nostra e lo stipendio nel caso si svolga questo lavoro in maniera continuativa non è poi così male. Ricordo anche che imparato bene questo lavoro, possiamo fare questo lavoro in qualsiasi parte del mondo ringraziando anche il fatto che l'intero mondo immagina che i pizzaioli italiani siano i migliori.

Orario di lavoro
L'unica cosa che qualcuno critica apertamente è l'orario di lavoro. Infatti, mentre tutti al sabato e domenica sera vanno a divertirsi, noi dobbiamo lavorare. In pratica gli orari di riposo sono invertiti rispetto a ciò che siamo abituati per un lavoro ordinario. Ma a questo voi poco importa se l'obiettivo è la ricerca della propria libertà e felicità.

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Considerazioni
Imparare a fare il pizzaiolo penso sia uno dei lavori più importanti per una persona che desideri trasferirsi in un qualsiasi paese all'estero che non abbia già nel luogo di destinazione una base d'appoggio. Inoltre può essere davvero utile anche come secondo lavoro ricordandoci che le richieste di lavoro non mancano anche se sono riferite ad un gruppo di lavoratori normalmente under 30.

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